La chiesa di Sant’Agostino sorge ad angolo tra via Piave e via Monte Pertica, al di fuori delle antiche mura urbane nella zona denominata “Porta Staccata”.

In questo luogo nel Cinquecento era situata una cappella gentilizia della famiglia Faenza dedicata a Santa Maria delle Grazie.

Per volontà di Maria Faenza il terreno su cui sorgeva la cappella fu donato nel 1593 ai frati agostiniani, che vi edificarono un convento che inglobò il piccolo edificio di culto, trasformato in cappella laterale posta a destra della navata unica della nuova chiesa di Sant’Agostino.

La nuova costruzione venne consacrata nel 1618.

Per effetto della legge sulla soppressione degli ordini religiosi del 1807 il complesso conventuale passò nelle mani del Comune di Modugno e in seguito del Sacro Monte di Pietà e fu trasformato in ospedale.

Caduta nel tempo in stato di abbandono la chiesa fu affidata intorno alla metà del Novecento al Capitolo Arcivescovile di Bari che voleva istituire una nuova parrocchia a Modugno.

Cominciarono quindi le operazioni di restauro concluse nel 1967, che ebbero come risultato il rifacimento parziale della facciata e dell’interno della chiesa, la sostituzione dell’antico pavimento e la trasformazione della cappella della Madonna delle Grazie in sacrestia.

Dopo rifacimenti così incisivi, accompagnati anche dalla sostituzione di arredi sacri come altari e dipinti, la chiesa si presenta oggi con una facciata rivestita da conci lapidei su cui si apre il portale sormontato da un timpano triangolare contenente il bassorilievo della Madonna delle Grazie.

Nell’architrave sono presenti gli stemmi del Comune di Modugno edella famiglia Faenza, un bassorilievo di Sant’Agostino e l’iscrizione dedicatoria a Sant’Agostino AUGUSTINUS LUX DOCTORUM – FIRMAMENTUM ECCLESIE (Agostino luce dei Dottori – colonna della chiesa).

Il timpano è sormontato dal busto dell’Ecce Homo in una piccola nicchia, sormontato da una finestra rettangolare con una cornice riccamente decorata con motivi vegetali.

L’interno della chiesa mostra una planimetria ad aula unica con quattro cappelle gentilizie sul lato destro e quattro arconi sul lato sinistro; la volta è a botte lunettata. Nella prima cappella, dedicata a San Nicola di Tolentino, spicca l’altare barocco realizzato dall’artista leccese Pasquale Simone. La ricca decorazione settecentesca a stucco che adorna volta e pareti è opera dell’artista napoletano Maurizio D’Alesio.

Nella parte superiore del presbiterio, dietro il grande arcone, sono custoditi l’organo a canne di scuola napoletana del 1718 e la cantoria in legno dipinto in verde e dorato, riccamente decorata da putti ed angeli, sulla cui balaustra spicca un grande stemma con i simboli dell’Ordine di Sant’Agostino.

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