Il palazzo è situato sullo slargo all’incrocio tra via La Motta e via del Municipio e probabilmente era in origine si addossava al castello che dominava il quartere medievale della Motta.
Mostra un prospetto irregolare, in cui si apre un portale terminante in un arco a tutto sesto incorniciato da stipiti scanalati.
La presenza nella struttura monumentale di una cappella dedicata alla Natività della Vergine, il cui campanile a vela è visibile superiormente, movimenta ulteriormente la facciata. Vi si accede a sinistra del portone d’ingresso, come documenta l’iscrizione latina presente sull’architrave: “DEIPARAE VIRGINIS NATIVITATI. CESENA 1691” (Cesena dedica alla natività della Vergine Madre di Dio, 1691).
Al piano superiore, in corrispondenza della cappella, sono visibili due ordini di finestre; a destra invece, in corrispondenza dell’ingresso è conservata una struttura di particolare rilievo architettonico, l’altana con la grande bifora considerata di tale pregio da essere dichiarata monumento nazionale. La bifora è divisa centralmente da una esile colonna con capitello a motivi vegetali ed è sormontata da un grande oculo.
I due piani sono separati da un’elegante terrazza balaustrata i cui pilastrini sono intervallati da fregi con mascheroni e vasi. E’ presente anche lo stemma della famiglia Cesena dato da un leone rampante con un albero, simbolo dei Calò, con cui la famiglia si imparentò e un levriero che stringe nella zampa il giglio dei Farnese da cui ottennero benefici.
Il palazzo infatti è stato costruito alla fine del ‘600 dalla famiglia dei Calò – Cesena giunta a Modugno tra il 1524 e il 1557. Successivamente entrò in possesso della famiglia Pilolli e infine dei Caporusso.