La chiesa di Santa Maria Assunta o di Modugno è un luogo di culto sconsacrato ai nostri giorni situato in via Paradiso all’interno di un complesso residenziale, già anticamente al di fuori della cerchia muraria.

È la più antica chiesa della città e la tradizione vuole che attorno ad essa si sia stabilito il primo nucleo insediativo della città, prima che, intorno all’anno Mille, la popolazione si trasferisse nella zona oggi nota come “Motta” per sottrarsi alle incursioni saracene. A conferma di questa lontana origine è la posizione della chiesa lungo un antico asse stradale in uso in età romana e nel Medioevo.

A causa dell’incuria e dello stato di abbandono a cui il luogo di culto è andato incontro nel tempo, del complesso originario si conservano ormai solo i muri perimetrali con il prospetto e tracce di affreschi sulle pareti. Alcune campagne di scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un esteso sepolcreto medioevale ed hanno chiarito le fasi di utilizzo della chiesa e dell’abitato prima dell’abbandono definitivo nel XV secolo.

La chiesa  in età altomedievale presentava un impianto a navata unica, corrispondente all’attuale navata sinistra, realizzata tra il VII e l’VIII secolo. Presumibilmente fu costruita al di sopra di una preesistente cripta rupestre di cui l’indagine archeologica ha messo in luce alcune tracce In seguito ad una prima distruzione avvenuta nel X secolo, l’edificio fu ampliato comprendendo l’attuale seconda navata in un’unica aula.

Solo nel XII-XIII secolo la chiesa raggiunse le dimensioni attuali e l’impanto planimetrico a tre navate con la sopraelevazione della navata centrale, riconoscibile ancora oggi. La facciata è il risultato di un rifacimento avvenuto dopo il terremoto del 1619 e la leggibilità dell’edificio è resa difficoltosa dalla presenza di una casa colonica costruita nel 1748 sulla preesistente navata destra della chiesa per volontà dell’arciprete Flora. Il prospetto conserva l’ingresso centrale sormontato da una finestra e terminante con un timpano sagomato a gradini, il portale della navata sinistra con arco a tutto sesto sormontato da una finestrella strombata culminante con campanile a vela; infine la navata destra ormai inglobata completamente nella casa colonica, di cui si conserva il portale d’ingresso tompagnato.