La porta del Suburbio è una delle quattro porte, difese da torri che si aprivano nella mura trecentesche di cui si fa menzione nelle fonti documentarie, volute dall’arcivescovo Bartolomeo Carafa per difendere l’abitato dagli attacchi dell’esercito ungherese, durante la lotta di successione al trono angioino.
A differenza delle altre tre porte (porta vecchi Bari, porta Bitonto e il Portello), è l’unica che si è conservata fino ai nostri anche se in un rifacimento più recente.
La porta del Suburbio si apriva a meridione ed è ubicata presso l’attuale via Donato Olimpio.
Nel 500, con l’inglobamento del suburbio all’interno delle mura cittadine e l‘espansione del paese verso sud-est, perse la sua importanza e venne rimpiazzata da Porta la Staccata che portava al convento degli Agostiniani, lungo la direttrice per Bitetto, alla fine dell’attuale Via Conte Rocco Stella, verso Piazza De Amicis.
La porta presenta una cornice ogivale, di fattura più recente che conserva in chiave d’arco, uno stemma borbonico litico del cardo comunale.